1.1 Principali rischi derivanti dagli impianti elettrici
L’ambiente domestico porta i suoi occupanti a dover utilizzare sempre più elettrodomestici ed apparecchiature varie, spesso in ambienti con presenza di acqua o di umidità come i bagni e le cucine.
Gran parte degli infortuni che avvengono devono essere attribuiti alla mancata attuazione delle norme di prevenzione, alla inadeguatezza degli impianti ed all’uso sbagliato delle apparecchiature elettriche.
L’elettricità può determinare lesioni corporali di tre tipi: · shock elettrico; ustioni da arco elettrico; ustioni.
Nei casi più gravi questi infortuni portano all’arresto della respirazione ed alla fibrillazione ventricolare che solitamente porta alla morte della persona colpita dal passaggio di corrente.
Il passaggio della corrente nel corpo umano va sotto il nome di elettrocuzione.
La pericolosità del contatto indiretto deriva principalmente dal fatto che “si prende la scossa” toccando parti di attrezzature o masse metalliche che normalmente non dovrebbero essere in tensione (ad esempio la carcassa di un frigorifero); è quindi un contatto che avviene sempre senza nessuna precauzione.
Un cavo strappato o non ben isolato, un morsetto scoperto, una spina o una presa danneggiata o involucri rotti, a volte anche un tubo metallico dell’impianto idrico, possono costituire una fonte di pericolo.
I rischi e i casi di infortunio “elettrico”

I danni che derivano dall’elettrocuzione dipendono essenzialmente da 2 parametri:
– intensità e durata della corrente che attraversa il corpo umano;
– stato di isolamento del soggetto, al quale contribuiscono anche la costituzione fisica generale dell’individuo colpito e la condizione psico-fisica al momento del contatto (un anziano, un malato o un bambino sono soggetti più a rischio a parità di condizioni dell’infortunio).
Per quel che riguarda gli infortuni dovuti al rischio elettrico, va innanzitutto sottolineato che il contatto del corpo umano con l’energia elettrica può avvenire in due modi:
– contatto indiretto, con una parte conduttrice normalmente in tensione, ma che per un guasto dell’isolamento o per altre cause si trovi accidentalmente in tensione (ad es. carcasse metalliche, quadri di comando e apparecchiature elettriche);
– contatto diretto, con una parte conduttrice normalmente in tensione. (ad es. un cavo elettrico scoperto).
Negli impianti in bassa tensione, alimentati da un contatore dedicato all’unità immobiliare, l’interruttore differenziale ad alta sensibilità (salvavita) costituisce uno dei principali organi per effettuare tale protezione. In un impianto a regola d’arte tale interruttore deve essere “coordinato” con l’impianto di messa a terra, il quale deve essere “unico” per l’intero fabbricato: non devono esistere impianti di messa a terra separati per le diverse unità immobiliari situate all’interno dello stesso fabbricato, o impianti separati per l’ascensore o per la centrale termica come spesso succede. Tale separazione crea differenze di potenziale elettrico fra le varie parti dell’impianto che in alcune occasioni possono portare ad infortuni anche mortali. Inoltre, un impianto elettrico non adeguato, o non oggetto di regolare manutenzione, rappresenta una delle principali cause di incendio.
Nel caso dell’elettricità, come avviene anche per gli impianti domestici a gas, un impianto non a norma di un condomino può creare un danno in casa di un altro condomino il cui impianto è stato eseguito a perfetta regola d’arte!! Attraverso le tubazioni dell’acqua o del gas, i ferri delle armature, ed in genere le masse metalliche presenti, è possibile che la corrente elettrica si trasmetta da un alloggio ad un altro.
Gli interruttori differenziali ad alta sensibilità (cosiddetti “SALVAVITA”, con corrente differenziale Idn £ 0,03 A), riducono la probabilità di danni all’organismo umano.
Sono dotati di un tasto di prova (TEST) che simula l’intervento dell’interruttore: i costruttori raccomandano di far intervenire l’interruttore col tasto di prova almeno una volta al mese.
L’impianto di messa a terra ha la funzione primaria di convogliare verso terra le possibili correnti di dispersione dei macchinari elettrici ed evitare così che la corrente possa interessare il corpo umano, e serve soprattutto per permettere un corretto e tempestivo intervento degli interruttori differenziali.
All’interno delle nostre case, il locale da bagno può essere molto pericoloso se l’impianto elettrico non è stato eseguito a regola d’arte, rispettando le regole installative che impongono distanze di sicurezza dei componenti dell’impianto elettrico dal piatto doccia o dal bordo vasca da bagno (almeno 60 cm), e se si usano apparecchiature elettrici quando si è nella vasca o sotto la doccia (rasoio elettrico, phon, radiolina …).
Come si può immaginare la presenza di acqua a terra e sul corpo, e la mancanza di vestiario e di calzature che modificano e migliorano la resistenza che il corpo umano oppone al passaggio della corrente elettrica, creano la condizione ideale al possibile passaggio della corrente in caso di contatto accidentale con un apparecchio guasto.
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